Smart working. Attivazione con modalità semplificata durante l’emergenza Coronavirus. News 002/2020
Con riguardo specifico al lavoro agile (o smart working), in forza dei primi decreti e quindi da ultimo del DPCM 4 marzo 2020, ne è oggi consentito il ricorso in tutto il territorio nazionale – fino al 31 luglio 2020 per effetto del richiamo alla Deliberazione del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020 – nel rispetto delle disposizioni di legge in materia (artt. 18-23 L. n. 81/2017) e anche in assenza degli accordi individuali, sempre nel rispetto dei principi e delle disposizioni di legge in materia. A tal fine il decreto autorizza espressamente l’assolvimento degli obblighi in materia di informativa su salute e sicurezza sul lavoro (art. 23 L. n. 81/2017) anche in via telematica, informativa che è possibile scaricare dal seguente link: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/avvisi-e-scadenze/avviso-coronavirus-informativa.html
Sulla base delle previsioni del decreto, a parte l’aspetto connesso con l’informativa, non si ravvisa nessun altro obbligo specifico a carico del datore di lavoro per avviare il lavoro da remoto, soprattutto tenendo conto delle finalità del provvedimento e dell’obiettivo di non far perdere operatività alle imprese, se la modalità del lavoro da remoto possa concretamente essere adottata in ragione delle attività svolte dall’impresa.
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