Ecco i nuovi voucher. Prestazioni per privati e aziende – News 016/2017
Sono previste due diverse forme contrattuali con due distinti differenti limiti:?il libretto famiglia, se il datore di lavoro è una persona fisica non nell’esercizio di impresa o di libera professione, e il contratto di prestazione occasionale per gli altri datori di lavoro.
Per le persone fisiche (cd. famiglie)
Per imprese e professionisti
In tutti gli altri casi diversi da quelli descritti, invece, è previsto il contratto di lavoro occasionale con un perimetro di applicazione differente in relazione alla tipologia di committente.
Per le pubbiche amministrazioni
Per le pubbliche amministrazioni il ricorso al contratto di lavoro occasionale è consentito nel rispetto dei vincoli previsti dalla vigente disciplina in materia di contenimento delle spese di personale ma esclusivamente per le seguenti esigenze temporanee o eccezionali:
d) per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative.
Limiti alle prestazioni
– percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.
In ogni caso l’utilizzatore del contratto di prestazione occasionale non potrà utilizzare il singolo prestatore per un periodo superiore a 280 ore sempre nell’anno civile.
Registrazione su piattaforma Inps e accredito compensi
Gli utilizzatori (persone fisiche, imprese, professionisti) che vogliono usufruire di una prestazione occasionale di lavoro devono prima di tutto registrarsi sulla piattaforma dell’Inps. Poi dovranno versare una somma di denaro che andrà a formare il portafoglio elettronico del datore di lavoro.
Anche il lavoratore si deve registrare sulla piattaforma digitale dell’Inps. A lui spetterà decidere come ricevere il compenso. Può farselo accreditare su un conto corrente fornendo l’Iban o su un libretto postale o farselo accreditare su una carta di credito abilitata. Infine può scegliere anche un bonifico domiciliato da riscuotere agli sportelli postali. Il pagamento dei compensi al lavoratore avverrà direttamente da parte dell’Inps in unica soluzione il giorno 15 del mese successivo a quello in cui tali prestazioni sono state effettuate. Tutto il sistema ruoterà sulla piattaforma Inps, scompaiono quindi altri intermediari dei vecchi voucher come le tabaccherie e la vecchia rete dei distributori autorizzati.
Il ricorso al contratto occasionale è vietato:
Il «Presto»?utilizzabile dalle famiglie resta di 10 euro. Il decreto legge, con una formulazione non chiara, ha previsto che il valore nominale di ciascun titolo di pagamento sia di 10 euro, e a carico dell’utilizzatore ci siano 1,65 euro di contributi previdenziali, 0,25 euro di premio Inail e 0,10 di oneri gestionali, quindi il netto pagato al lavoratore è di 8 euro invece dei 7,5 del passato.Per quanto riguarda il contratto di prestazione occasionale, che deve essere utilizzato da tutti i soggetti “non famiglie”, il compenso minimo orario è di 9 euro, ma si dovranno pagare almeno 36 euro, cioè il corrispettivo di quattro ore, anche se quelle effettivamente lavorate saranno meno. Ai 9 euro va aggiunto il 33% di contribuzione Inps (2,97 euro), 3,5% di premio Inail (3,2 euro) arrivando così a 12,29 euro. Su questo importo si applica l’1% di oneri di gestione che fanno salire il costo totale minimo orario per l’utilizzatore a 12,41 euro. Quest’ultimo può riconoscere anche un importo superiore, mentre in agricoltura il minimo è più basso, e pari a quanto stabilito dai contratti collettivi.
Regime fiscale
In caso di superamento dei limiti quantitativi da parte di operatori diversi dalla pubblica amministrazione o comunque del limite di durata della prestazione parti a 280 ore nell’arco dello stesso anno civile, opera la trasformazione in rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.
Come già anticipato da una nota del governo, il lavoratore, nel caso del contratto di prestazione occasionale, ha la possibilità di confermare l’effettiva avvenuta prestazione. Infatti l’utilizzatore, dopo aver effettuato la comunicazione preventiva obbligatoria sulla piattaforma Inps, può revocarla nei tre giorni seguenti a quello dell’attività prevista, nel caso in cui non si sia svolta. Una possibilità che potrebbe essere veicolo di abusi. Per questo motivo il lavoratore potrà entrare nella piattaforma e confermare di aver veramente eseguito la prestazione, inibendo in tal caso la revoca da parte del committente. Oppure se quest’ultimo la revocherà prima della conferma, il lavoratore sarà informato tramite sms e potrà intervenire per comunicare di aver svolto l’attività, garantendosi il diritto all’accredito del compenso.
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